Il valore della famiglia
Relatives in the chair, from universities to shame
Collections journalist Nino Luca reports sent to the university Corriere.it Italian
"Parentopoli. When the university and family affair "(Marsilio)
If in your life you have only worked at a job" scientific "one page (una!) with five other people wrote and presented at a conference but never published in a magazine international, do not despair: you can always win a contest university. Just being born in the right alignment of the stars. As was the 'Professor' John Lantz. That just won a posto da «associato» all'Università di Messina presentando 2 pubblicazioni. La prima («Studio preliminare sull'espressione immunoistochimica dell'Eritropoietina...») fu subito scartata dagli stessi commissari: «Non venga presa in considerazione ai fini della presente valutazione». La seconda («A new outbreak of photobacteriosis in Sicily») è finita nel fascicolo dell'inchiesta giudiziaria col giudizio del Ministero dell'Università consultato dai magistrati: «Priva di rigore metodologico. Non è possibile individuare il singolo apporto di ciascuno dei sei autori».
L'episodio, sconcertante, è uno dei tantissimi raccolti da Nino Luca, un collega del «Corriere.it», in a book just published by Marsilio, "Parentopoli. When the university is family affair. A tough and amusing report on one of the most controversial aspects of the university, one of the competitions suspects. That too often end up deliver the chair to wives, children, relations, friends and friends of friends. Imagine the objection already: there are only the barons and the clientele and the apocalyptic international charts! Right. It is true that the situation "will change drastically if we concentrate the analysis on individual subject areas (as recalled by Domenico Marinucci, Director of the Mathematics Department of Tor Vergata, 19th in Europe between the excellence of the sector and less plagued by chronic poverty di docenti stranieri), vero che nelle «hit parade» avulse la «Normale» è stabilmente nelle prime venti al mondo, vero che tanti ragazzi usciti dai nostri atenei vanno alla conquista del mondo.
Il reportage di Nino Luca, però, proprio per l'abbondanza di episodi così incredibili da risultare irresistibilmente comici, mette spavento. A partire dalla disinvolta e allegra spudoratezza con cui tanti rettori irridono alle perplessità di chi non riesce a capacitarsi di come, ad esempio, possano essere circondati da tanti parenti. Come Gennaro Ferrara, da 22 anni alla guida della Parthenope di Napoli: «Ma lei vuole fare un articolo serio o un articolo scherzoso? No, perché se lei vuole fare un articolo scherzoso, io ci sto». Come mai ha portato con sé all'università la seconda moglie, il di lei fratello, la figlia e i mariti delle due figlie? La risposta: «Se trattiamo “parentopoli” in termini scandalistici non va bene». Poveri figli, poi...«Devono dimostrare ogni giorno di valere...». Alcuni casi raccontati sono noti, come quello d'una torinese bocciata a un concorso che mesi fa si sfogò con «La Stampa» d'esser stata trombata, scusate il bisticcio, perché non aveva «più voluto compiacere sessualmente» il direttore della scuola di specializzazione. O quello della famiglia Massari che «porta l'Università di Bari nel Guinness dei primati» grazie al piazzamento nei dintorni della economics faculty of eight-eight-Massari: Antonella, Fabrizio, Francesco Saverio, Gian Siro, Gilberto, Lanfranco, Manuel and Stephen. Or that the Dean of Medicine and the rector of the "Sapienza" Luigi Frati ("Parentopoli? You journalists know how to do just folklore," he shouted to Luke), a man around the house and office as in his work entitled the wife Luciana Angeletti, son James and daughter Paola, who in the main hall of Pathology has made the wedding party. Other cases are less well known. Like that of a recent competition for two seats in the Faculty of Medicine of Milan Bicocca with only five competitors including three children (two wins, of course) of teachers in the same faculty di Medicina e Chirurgia. O quello della condanna a un anno di reclusione per abuso d'ufficio (pena sospesa) e a uno d'interdizione dai pubblici uffici (per aver danneggiato la professoressa Antonina Alberti durante un concorso) di Fernanda Caizzi Decleva, moglie del presidente in carica della Crui, la conferenza dei rettori.
La cosa più interessante del reportage, però, al di là della sottolineatura di certe bizzarrie (come quella che riguarda l'ex rettore di Bologna Fabio Roversi Monaco, che ha incassato 11 lauree honoris causa da vari atenei mondiali distribuendone in parallelo 160 a gente varia, da Madre Teresa di Calcutta a Valentino Rossi), sono le chiacchierate tra l'autore e alcuni dei protagonisti del mondo accademico italiano. Come quella con Augusto Preti, che diventò rettore a Brescia nel lontanissimo 1983, quando erano ancora vivi Garrincha e David Niven, e scherza: «Io sono il potere assoluto». O Pasquale Mistretta, il rettore di Cagliari, secondo il quale «molti figli illustri, proprio a causa dei complessi d'inferiorità verso i padri, a volte si sono smarriti: alcuni sono finiti anche nel tunnel della droga», quindi forse «quando un padre va in pensione, come un tempo succedeva in banca o all'Enel, è logico che ci sia un occhio di riguardo» per i figli. Il meglio, però, lo dà il professore Giuseppe Nicotina spiegando come il suo Ludovico avesse vinto in solitaria un concorso per ricercatore: «I figli dei teachers are better because they have a whole "mindset" that is created within the family is typical of us teachers. " In short, is a question almost genetic. If then a little push helps the mindset ...
Gian Antonio Stella
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